Il Natale non porta con sé solo allegria e feste piene di regali. Spesso e volentieri, nelle persone più sensibili, può favorire anche la comparsa della depressione natalizia. Si tratta di uno stato psicologico legato proprio all’euforia delle feste, capace di manifestarsi con sintomatologia specifica. Vediamo di capire come combatterla.

La depressione è una patologia seria, che non deve essere presa sottogamba. I sintomi della depressione natalizia poi sono facilmente riconoscibili in una serie di comportamenti antisociali, tutti condotti con un fine preciso: evitare di festeggiare il Natale e corrispondere agli impegni delle feste. Non si tratta di semplice nervosismo o di pigrizia rispetto alla festività natalizia. Ma un vero e proprio rifiuto di tipo patologico. Che secondo gli esperti italiani ed internazionali non deve essere preso sottogamba. Soprattutto per evitare che uno stato piscologico di questo genere, magari legato a particolare situazioni pregresse si trasformi poi in una patologia definitiva. E’ stimato che, senza differenze di genere, in Italia, sotto il periodo di Natale crescano del 20% le richieste di aiuto contro la depressione. In gergo viene chiamato “Christmas Effect”. Per combatterlo serve sia una buona dose di buona volontà da parte del colpito, che comprensione da parte delle persone chiamate ad interfacciarsi con lui. Ci sono dei piccoli trucchi da mettere in atto.

La prima cosa da fare è non sentirsi troppo in colpa per il proprio stato d’animo e non colpevolizzare chi è affetto da depressione natalizia. Si tratta di un disturbo transitorio che sparirà contestualmente al ritorno al lavoro. Ove possibile vanno minimizzate le aspettative. Bisogna pensare al Natale come un weekend più lungo. Non bisogna essere felici ad ogni costo ne far diventare questa festa fulcro di ogni progetto di felicità futura. Altrettanto importante è evitare il più possibile le situazioni di stress, magari non presenziando ad uno dei tanti pranzi di Natale o impegni nei quali si è stati invitati. Non morirà nessuno per un’assenza . Ed al bando la preoccupazione: le feste durano poco.

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